Bel colpo di Nihil Prod., che in un sabato novembrino (anche se sembra aprile visto il clima anomalo…), ha pensato bene di portare in Italia per la prima volta i finlandesi Demilich, nome che forse a molti può dir poco, ma per chi mastica un po’ di death metal primi anni novanta significa “cult”, nel senso buono del termine. La risposta del pubblico mi è sembrata buona, anche migliore di quello che mi aspettavo, come numero di presenze per quella che è stata veramente una bella serata all’insegna del buon vecchio death metal.
Ad aprire è toccato ai lombardi Necromutilator, autori lo scorso anno del buon “Eucharistic mutilations”. La loro proposta è un buon death metal vecchissimo stampo, con una forte componente “Celtic Frost – Bathory – Venom” tanto per rendere l’idea. Il concerto, per quel che mi riguarda, è stato buono. Sicuramente tutto sa di già sentito e niente di innovativo ma ben venga sempre questo amarcord fatto in questa maniera. Il terzetto, a parte la troppa staticità sul palco, nella mezz’ora a disposizione ha scaldato bene i presenti con una prova bella cattiva e incazzata!
Breve cambio di palco e si sono presentati sul palco i siciliani Assumption, che lo scorso anno hanno debuttato su Terror from hell records con l’ep “The three appearences”. Rispetto alla band che li ha preceduti questa volta i tempi si dilatano in un death doom pesante e catacombale, con qualche inserto di tastiera che arricchisce, in termini di atmosfera, il tutto. Devo dire che la prova del quartetto mi è sembrata molto convincente, forse, fossi in loro, aggiungerei più stacchetti veloci, ma l’impatto è stato più che notevole. Bel concerto e bravi!
Pausa un pochino più lunghetta, causa qualche problemino tecnico e tocca ai laziali Sudden Death. Il loro è un death metal molto classico, anche ben suonato e dall’impatto sicuro, però, per quel che mi riguarda, poco convincente. Sicuramente i nostri sanno stare su un palco e sanno bene quello che suonano, ma personalmente trovo le loro canzoni piuttosto mediocri e, di conseguenza, dopo breve ho iniziato ad annoiarmi, per di più ci hanno pensato anche alcuni problemi tecnici al suono a rovinare leggermente il tutto nella prima metà del concerto. A parte il parere personale, però, molti dei presenti sembrano aver gradito lo show del quintetto, questo alla fine è quello che conta.
Ancora una ventina di minuti e finalmente sono saliti sul palco i Demilich, come detto in apertura band che gode dello status di “Cult”, non perché hanno registrato solo "demo marci in cantina" e fatto 800 split o 7ep, ma per il loro unico e storico album, quel “Nespithe” uscito nel 1993, per l’epoca un disco “anomalo” se si guarda la provenienza dei nostri, la Finlandia. Si sa benissimo il tipo di death metal che normalmente si suonava nei lidi nordici, i Demilich riuscirono a creare una loro proposta assolutamente non derivativa, con un tasso di tecnica ben superiore alla media e un cantato assolutamente particolare, quasi un “parlato” gutturale alieno, su cui si è sempre avuto il dubbio se ci fossero effetti o no. Quindi, diciamocelo, dopo diverse date in vari festival, una volta si riformano per poi sciogliersi e riformarsi nuovamente, quella della serata era un’occasione troppo ghiotta per vedere in azione il quartetto finlandese. Ho assistito ad uno show veramente buono, a parte forse dei suoni non ottimali inizialmente, anche il cantato del buon Antti è sempre lui anche dal vivo. A distanza di 22 dalla pubblicazione, le canzoni di “Nespithe” dimostrano ancora tutte le loro qualità e maturità se pensiamo a quando sono state composte. Non mi sento di citare canzoni in particolare, più per pigrizia (chi conosce i Demilich se li ricorda anche per la lunghezza dei titoli delle canzoni) che per altro. In definitiva un concerto ottimo a cui sono stato contento di assistere, anche perché i Demilich oggi magari ci sono, domani non si sa…
Report a cura di Max Garlaschelli
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