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Ghost - 11/23/2015 - Live Club - Trezzo sull"Adda (Mi)

A distanza di qualche mese dalla pubblicazione di “Meliora” tornano in Italia, per un’unica data, gli svedesi Ghost, band che si ama o la si odia, ma che comunque, per quel che mi riguarda, sta raccogliendo il meritato successo, perché alla fine quello che conta è la musica e i nostri sono veramente bravi. A livello d’affluenza, pur essendo lontani dall’esaurito ed essendo un lunedì, la risposta del pubblico italiana è stata più che buona, pensando anche alla paura che proprio in questi giorni accompagna i concerti dopo i tristi fatti di Parigi. Ma parliamo di musica che è meglio…

Il compito di aprire la serata è toccato ai Dead Soul, terzetto svedese autore quest’anno di “The sheltering sky”. Le sonorità dei nostri sono un pop/rock elettronico che, a dirla tutta, mi ha detto ben poco; anche il pubblico presente pur applaudendo alla fine di ogni canzone, durante l’esibizione è rimasto particolarmente freddino. In definitiva, pur risultando gradevole, il concerto ha scaldato solo parzialmente i presenti, tutti in trepidante attesa degli headliner.

Dopo una pausa piuttosto lunga, con musica da chiesa in sottofondo, finalmente è il momento dei Ghost! Come detto in apertura il sestetto guidato da Papa Emeritus III è amato o odiato, molti vedono in loro una semplice montatura commerciale coperta dalle maschere, insomma immagine e poco niente. Io penso, invece (ma non solo io visto i riconoscimenti che stanno raccogliendo ovunque), che ci troviamo di fronte ad una band veramente valida, a cui va ad aggiungersi un’immagine che sicuramente raccoglie curiosità (ma questo non credo sia male, anzi …). La sostanza vera è una proposta musicale di qualità, così come dimostrato anche dal vivo durante la serata e in passato, avendo già avuto modo di vederli qualche volta.
Papa Emeritus III e i suoi Nameless Ghoul hanno infiammato i presenti con una prova coinvolgente ed energica, un’ora e quaranta di ottimo heavy metal, che anche dal vivo non perde minimamente il fascino ascoltato su disco anzi, ne guadagna in potenza. Senza contare anche la bravura del buon Emeritus III a interagire con il pubblico, il quale ha sempre risposto alla grande e con il massimo entusiasmo.
La scaletta ha visto riproposto quasi nella sua interezza l’ultimo nato, l’ottimo “Meliora”, non sono quindi mancate “Spirit”, “From the pinnacle to the pit”, “Ritual”, “Mummy dust”, “Majesty”, “Devil church”, “Absolution” e accolta come solo si fa con i classici la splendida “He is”, cantata a squarciagola da buona parte del pubblico. Dal passato invece sono state suonate le bellissime “Con clavi con Dio”, “Per aspera ad inferi”, “Body and blood”, “Year zero”, “Jigolo har megiddo” in versione acustica, il medley “Ghuleh/Zombie queen”, la cover di “If you have ghosts” e in gran chiusura “Monstrance clock”, ma potrei non averne ricordata qualcuno.
La band ha reso alla grande per tutta l’ora e quaranta di concerto, anche dal punto di vista visivo il tutto è stato accompagnato da una bella scenografia modello “mosaico chiesa” e dai completi dei Ghoul, ora meno sacerdoti rispetto al passato e più “elegantoni”, come logico la maggior attenzione è stata dedicata a Emeritus III (che poi era sempre lui sia in “versione” I e II) che inizialmente si è presentato con la classica tunica papale ma poi, da metà concerto in avanti, ha optato per un look più pratico modello “damerino primi anni ‘900”.
In definitiva, quindi, l’ennesima conferma che i Ghost sono tutto tranne che un grande bluff, bravissimi su disco e anche dal vivo, non mi resta che dire: alla prossima!

Report a cura di Max Garlaschelli

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