Forti del nuovo "Genexus" e, soprattutto, delle celebrazioni del ventesimo anniversario del seminale "Demanufacture" tornano a calcare il suolo italico i Fear Factory, che ancora una volta hanno dato una lezione di precisione e potenza ai non pochi accorsi in questa fredda serata autunnale ai Magazzini Generali.
Per colpa del solito traffico milanese ci perdiamo lo show degli irlandesi Dead Label! e le prime due canzoni degli Once Human, band californiana fondata dall’ex Machine Head Logan Mader.
Il combo statunitense capitanato dal già citato chitarrista e dalla bella Lauren Hart ci sa fare, anche se lo stile, l’impostazione on stage e soprattutto la voce in scream ricordano troppo, "troppissimo" gli Arch Enemy del periodo d’oro con Angela.
Qualche influenza moderna e thrash qua e là purtroppo non riescono a farci cambiare idea sulla mancanza di originalità della musica proposta, che sembra quasi un copia e incolla dei pezzi della band del rosso Ammott...peccato!
Verso le 21.15 si spengono le luci, ad eccezione dei numerosi riflettori verdi che inondano il palco creando un’atmosfera suggestiva e quasi fantascientifica.
Intro e via: si parte con la title-track del capolavoro "Demanufacture", stasera proposto nella sua interezza e nella sua ferocia.
La voce di Burton ci mette un attimo a scaldarsi, specialmente nelle parti pulite, ma quando parte è un treno che avanza inesorabile e che travolge qualsiasi cosa si pari sul suo cammino. La chitarra di Dino è precisa e chirurgica come sempre, mentre il basso di Campos sostiene egregiamente l’instancabile lavoro di Mike Heller alla batteria.
L’apice del pathos si raggiunge con la doppietta "Replica" / "New Breed", che scatenano focolai di pogo violento nel pit ed ancora una volta rimarcano l’importanza di questo album nella scena metal di tutti i tempi.
"A Therapy For Pain" conclude la prima parte dello show, che riprende dopo una rapida pausa con la carichissima "Shock" estratta da "Obsolete", seguita da "Edgecrusher" e dalle nuove "Soul Hacker" e "Dielectric".
"Martyr" dal primo disco "Soul Of A New Machine" mette la parola fine ad uno show di un’intensità altissima e veramente ben riuscito, dove tutto è girato per il verso giusto, a cominciare dalla buona risposta del fedele pubblico milanese.
A presto Fear Factory!!
Report a cura di Martino Brambilla Pisoni
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