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Cannibal Corpse + Krisiun + Hideous Divinty - 5/1/2016 - Alcatraz - Milano

Primo maggio, giorno di festa e caratterizzato dal tradizionale concertone? Certo, e il nostro è stato in compagnia dei padri del death metal a stelle e strisce, gli storici Cannibal Corpse, che hanno scelto l’Alcatraz di Milano come teatro della loro carneficina sonora!

Arriviamo al locale mentre stanno salendo sul palco i Krisiun, band brasiliana dedita ad un classico death tra primi Sepultura ed un certo death americano, e subito la prima grande sorpresa: il terzetto, in verità poco incisivo su disco, in sede live si trasforma in una interessante realtà e dimostra di saperci davvero fare: un grande coinvolgimento del pubblico, non ancora molto numeroso, accompagna il breve set della band, molto precisa e con i brani che sembrano costruiti apposta per essere suonati dal vivo. Groove a palate, assoli al fulmicotone e headbanging forsennato riscaldano a dovere i metalheads presenti, che dopo poco più di una quarantina di minuti salutano la band capitanata dal sorridente e soddisfatto Alex Camargo, mentre lo storico logo dei Cannibal appare sul palco.

Ed ecco che puntuale come un orologio, l’immensa figura di George “Corpsegrinder” Fisher occupa la scena, e dopo pochi secondi l’Alcatraz di Milano si trasforma in una bolgia infernale!

La recente Evisceration Plaghe apre le danze è subito ci si accorge di una cosa: il quintetto statunitense è, nonostante gli anni, in forma smagliante ed il pubblico si accorge di questa cosa. La band coadiuvata da suoni spettacolari grazie ad un ottimo lavoro del fonico del locale scarica sulla platea tutta la rabbia di brani cadenzati come la potente Scourge of Iron e di schegge impazzite è velocississime come Icepick Lobotomy o Pit of Zombies. E mentre i musicisti sembrano non interagire molto con il pubblico, molto concentrati ognuno sul proprio strumento (Alex Webster al basso, dal vivo è un mostro delle cinque corde!), la parte del leone sul palco è affidata all’istrionico George, che tra un brano e l’altro della lunga scaletta dispensa sorrisi e battute di humor nero. Il gigante di Baltimora è chiaramente il fulcro della band, e alterna i cavernosi growl a screm lancinanti come se non ci fosse un domani, mandando in visibilio il pubblico che tra circle pit e chiome roteanti inizia ad accusare la fatica..! Infatti saranno ben diciassette i brani proposti, ripescati da quasi tutta la discografia pluridecennale dei Cannibal.

E chiaramente non mancano i cavalli di battaglia come Unleashing the Bloodthirsty del 1999, la classica e sempre osannata Hammer Smashed Face (“cantata” anche dal pubblico!) o la feroce I cum Blood dell’epoca Barnes.

Lo show si chiude con una potentissima Devoured by Vermin, che da letteralmente il colpo di grazia ai fan provati dalla prestazione stellare dei nostri.

Alla fine i Cannibal Corpse anche questa volta non fanno prigionieri: si sono dimostrati ancora una volta di essere dei grandi professionisti che amano il loro lavoro, e che sul palco sono ancora in grado di battere a mani basse molte band più giovani. Dedizione, molto sudore, passione: una band di quasi cinquantenni amanti del death old school, una realtà ancora decisamente viva che anche questa volta ci ha regalato uno show spettacolare e senza sbavature.

Lunga vita al death Metal, lunga vita ai Cannibal Corpse!

Report a cura di Manuel Molteni

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