Il Metalitalia Festival giunge alla sua quinta edizione e si rivela come uno dei migliori festival metal della penisola. Quest’anno, all’interno dell’ottima struttura del Live Club di Trezzo (MI) il bill proposto dagli organizzatori è veramente di tutto rispetto: due grandi band headliner, una stupenda sorpresa dagli States e lo spazio per ottime band nostrane. Ma andiamo con ordine!
Arriviamo al Live Club in tempo per assistere allo show unico di due band del Belpaese che per l’occasione hanno unito le loro forze per dare vita ad un concerto molto particolare: stiamo parlando degli storici thrasher Necrodeath e dei romani Cadaveria.
Le due band capitanate da Flegias e Miss Cadaveria salgono entrambe sul palco eccezionalmente per celebrare la recente releases dello split album Mondo Oscuro. Il pubblico, in realtà non ancora molto numeroso, sembra apprezzare la buona prova dei nostri, che tra bordate thrash, ambientazione horror grandguignol e tanta passione portano a termine con successo questo “gemellaggio” artistico.
Abbiamo appena il tempo per aggirarci nel locale e tra le molte bancarelle di merchandise allestite per l’occasione ed ecco che giunge subito il momento dell’esibizione della prima band internazionale del ricco bill. tocca infatti ai finlandesi Insomnium, (in uscita con il nuovo album Winter’s Gate tra pochi giorni) scaldare l’atmosfera.
Il quintetto nordico appare subito in forma e attira l’attenzione dei metalhead presenti: atmosfere oniriche e a tratti progressive, passaggi aggressivi e la voce del frontman Sevanen che fa da padrone e guida il death melodico dei finnici attraverso quasi tutta la loro discografia decennale. Dalle prime file notiamo un calo di volume delle chitarre ma questo piccolo problema viene presto dimenticato quando a sorpresa appare sul palco colui che rappresenta la vera ispirazione della band: Mr Michael Stanne infatti affianca la band per cantare la bellissima “Weather The Storm” ed nel pit è subito delirio! Quindi buona prova per gli Insomnium, anche se forse più incisivi su disco che in sede live.
Ore 20,00. Il palco del Metalitalia Festival è pronto ad accogliere coloro che alla fine sono risultati la vera sorpresa dell’intero festival. Stiamo parlando infatti della prima apparizione in Italia della storica band statunitense Demolition Hammer, che con uno show violentissimo e spettacolare hanno messo a dura prova la resistenza dei metalhead presenti!
Il quartetto di New York, dedito ad un thrash crossover con venature death e quasi hardcore semina il panico nel locale! Nonostante l’età dei musicisti e gli anni di inattività questa macchina da guerra guidata dal bassista cantante Steve Reynolds appare compattissima e anche grazie a dei suoni veramente stupendi snocciola una manciata di brani al fulmicotone tratti dai bellissimi album “Tortured Existence” o “Epidemic Of Violence”. L’audience si butta in un pogo e moshpit infinito, e grazie alle lyrics splatter e all’aggressività e cattiveria delle taglienti chitarre del duo James Reilley/Derek Sykes i Demolition Hammer non lasciano prigionieri!
Un’ora di massacro a ritmi veramente elevati, senza soluzione di continuità, che risulta sicuramente uno degli highlights dell’intera giornata. Per coloro che non conoscono questa band e amano il thrash duro e puro senza fronzoli, consigliamo di riscoprire la discografia dei quattro newyorkesi.
Enormi!
Ed eccoci finalmente ai calibri grossi. E’ infatti per questa band che a giudicare dalle magliette e dal bagno di folla durante il meet & greet che la maggior parte dei fan sono giunti a Trezzo.
Stiamo ovviamente parlando dei Dark Tranquillity, alla loro seconda apparizione quest’anno in Italia! Con il turnista Jens Florén alla chitarra a sostituire lo storico Henriksson e con Iwers (ex Tiamat) al basso, i maestri di Gotheborg, nonostante dei suoni non sempre all’altezza ci ricordano ancora una volta perché sono consderati da molti i padrini del death melodico scandinavo.
In un ora e mezza il sestetto svedese guidato dall’animale da palco che risponde al nome di Michael Stanne snocciola brani tratti dall’ultimo lavoro in studio Construct ma si ricorda anche di classici tratti da Haven come The Wonders at your feet, e la perla Lethe, accolta da un boato dal pubblico. I Nostri sono a loro agio sui palchi italiani, e la risposta dei fan è sempre enorme: Stanne parla e interagisce molto con le prime file ( il sottoscritto era in prima fila, e posso assicurare come il frontman svedese sia in grado di interpretare anche con lo sguardo e la sua fisicità i brani!) e i metalhead cantano a squarciagola i testi e le parti melodiche delle chitarre, che come già detto risultano un po’ schiacciate nel mix generale.
Sorrisi, cori, stage diving: questo è uno show dei Dark Tranquillity nel 2016 e da quando ne ho memoria sono sempre stati così.
Ottimi su disco, oggi i DT dimostrano che la loro sede naturale rimane comunque il palco: brani aggressivi (Terminus, The treason wall) si alternano a pezzi atmosferici come la bellissima The mundane and the magic, che lascia più di un brivido all’audience.
Come annunciato dal singer, questo concerto viene considerato dalla band come l’ultimo del tour di Construct e prima di lasciare il palco promettono una nuova visita in Italia a Marzo, per promuover il nuovo disco Atoma, in uscita a Novembre 2016.
Grandi professionisti, grande forza emotiva e grande passione. Lunga vita ai Dark Tranquillity.
Si fa sera, e le atmosfere si scuriscono ancora una volta, perché dopo la “ventata di sorrisi” dei Dark Tranquillity, salgono sul palco gli inossidabili thrasher Sodom.
Freschi di nuovo disco (il bellissimo Decision Day, recensito su queste pagine) il terzetto tedesco inizia lo show con un imprevisto! Durante il primo brano infatti il basso di Tom Angelripper “muore” e il frontman è costretto a continuare il brano esibendosi in un “air guitar” improvvisato!
Risolto subito questo piccolo incidente, la macchina da guerra Sodom torna con tutta l’artiglieria e in novanta minuti colpisce gli astanti con il classico thrash anni ’80.
La cosa che stupisce oggi nello show del trio è una precisione di esecuzione che in altri contesti non era mai stata notata: aiutati anche da suoni veramente all’altezza, brani secchi come The Saw Is The Law e la tagliente Blasphemer generano un pogo forsennato, e in particolare il buon zio Tom appare in palla e con una prova vocale di tutto rispetto porta a casa uno spettacolo ben riuscito.
Classici brani come l’immancabile Agent Orange o la violenta Tired And Red alternati a produzioni più recenti come M-16 e la titletrack dell’ultimo Decision Day chiudono un concerto che supera di gran lunga le aspettative
Alla fine una considerazione personale: il Metalitalia si è dimostrato ancora una volta un festival tra i migliori in Italia sia dal punto di vista organizzativo, di location e di band.
Un grande applauso all’organizzazione e a tutti presenti quindi, sperando di rivivere queste emozioni di una giornata di metal anche l’anno prossimo.
Report a cura di Manuel Molteni
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