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Katatonia + Agent Fresco + Vola - 10/10/2016 - Alcatraz - Milano

Il freddo inizia a farsi sentire in questo ottobre meneghino e quale migliore scenario quindi per godere dal vivo delle algide e struggenti melodie dei leggendari Katatonia?

Il palco b dell’Alcatraz è pronto per accogliere le due band che avranno il compito di scaldare (in tutti i sensi) l’audience prima dell’entrata in scena degli acclamati musicisti svedesi.

I danesi Vola propongono un prog rock con qualche incursione metallica che alla lunga è abbastanza pedante e noioso, nonostante la buona tecnica dei musicisti. Manca il tocco in più per emergere e staccarsi dagli standard del genere. Sono una band giovane e possiamo augurare loro solamente il meglio.

Gli islandesi Agent Fresco si spostano verso un art-prog più fantasioso, colorato il giusto dalla leggera voce del singer Dan Arnarson, che si lancia spesso in scream rabbiosi e (per molti spettatori) abbastanza senza senso e fastidiosi. Buona proposta musicale che, come nel caso dei Vola, stanca dopo qualche canzone in quanto manca di originalità e mordente.

Una discreta presenza di pubblico saluta i Katatonia con entusiasmo e trasporto sulle note della prima “Last Song Before The Fade” estratta dall’ultimo “The Fall Of Hearts”. La voce di Jonas Renkse purtroppo è un pelo affaticata questa sera, ma ciò non influisce più di tanto sulle magiche linee vocali di capolavori accolti con scroscianti applausi ed urla come “Deliberation” e “Day And Then The Shade”. Grande pecca della serata sono i suoni: il variegato e fantasioso drumming di Daniel Moilanen è poesia per le orecchie; peccato solamente che i suoni della batteria siano troppo alti e vadano a coprire le due chitarre, impedendo così di godere dei malinconici riff della coppia Nyström/Ojersson, mentre le tastiere e le orchestrazioni in base (che comunque, a mio modesto parere, un po’ “ammazzano” la magia di un live) sono quasi impercettibili.

Fortunatamente il pubblico sembra fregarsene di tutto ciò e accompagna la band su ogni singola nota di perle come “My Twin” e “Lethean”, che lasciano spazio alla conclusiva “July”, leggendaria song che mette la parola fine ad uno show fatto di alti e bassi. L’amore dei fan per i Katatonia è andato oltre gli ostacoli sonori e le piccole pecche dei musicisti, dimostrandoci ancora una volta quanto la band scandinava sia tra le più acclamate nel bel paese.

Report a cura di Martino Brambilla Pisoni

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