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Tradate Iron Fest 2005 (Mercoledì) - 6/1/2005 - Campo Sportivo - Tradate (Va)

Siamo giunti al terzo Capitolo per il Tradate Iron Festival, quest’anno più grande più ricco ed appetitoso. Numerosi sono stati gli sforzi dell’organizzazione per offrire un festival che oltre ad avere un bill di tutto rispetto tenesse anche conto delle esigenze del pubblico, attrezzando un’area di numerosi stand, aree ristoro, posti coperti e a sedere. Il tutto ricalcando quello che già fanno i nostri cugini tedeschi. Non un asettico insieme di concerti uno di seguito all’altro ma un luogo di incontro per i metallari dove oltre alla buona musica si ha l’occasione di incontrare gente nuova, sorseggiando una buona birra o consumando un ottimo pasto nel self service (questo anche i tedeschi se lo sognano), il tutto a prezzi veramente contenuti, quindi da parte di Holymetal porgo un ringraziamento agli sforzi fatti dall’associazione Orpheus sperando che il prossimo anno possano offrici ancora una manifestazione su questi livelli.
Paolo Manzi

Dopo un viaggio un po’ sofferto, visti i continui sbagli di strada e forse l’incompetenza di pilota quale me stesso e copilota quale la mia compagna di viaggio, l’area attrezzata per il TiF si intravede all’orizzonte, sono le 20 di mercoledì, primo giugno, e vedo aprirsi le porte dei miei prossimi cinque giorni da sogno, eccomi finalmente al Tradate iron Fest, festival alla sua seconda edizione, che vede per la prima volta la mia partecipazione, beh non è fondamentale per la recensione del concerto che sto a spiegare tutto questo, ma lo è per giustificare la mia emozione, nell’essere presente a questo evento estivo che sarà anche l’unico festival a cui prenderò parte(ovviamente come spettatore, almeno per ora poi i sogni sono sogni, ma ne parlerò un’altra volta.) almeno per quest’anno.
L’area appare ben allestita e dei simpatici ragazzi ci accolgono a fianco della struttura sportiva che ospiterà la manifestazione, questi ci indirizzano all’area campeggio dove è possibile scaricare tende e varie attrezzature e da dove almeno per il primo giorno sarà d’obbligo allontanare la macchina , questione che in un primo momento suscita qualche lamentela ma che i giorni seguenti verrà risolta con l’impiego di un terreno vicino come parcheggio per i numerosi campeggiatori.
La prima sera, che è quella di cui parlerò io, anche perché sono il primo dello staff di Holy metal a giungere in loco, e concedetemi il vanto, vede l’esibizione di due band tributo ovvero gli Eurosmith, che come lascia intendere il nome saranno l’omaggio alla band di Steve Tyler e compagni e la Merqury Band, tributo ai Queen, che certamente non necessitano di presentazioni, devo iniziare dicendo che non ho mai assistito a concerti di band tributo, e sono anche un poco scettico all’idea, forse perché apprezzo sempre in un gruppo lo stile personale, lo sviluppo di un proprio sottogenere musicale, ma la curiosità e il desiderio di tanta musica mi hanno portato qui e quindi eccomi a raccontare quello che sarà o meglio che è stato, nella serata inaugurale della cinque giorni brianzola.
Gli Eurosmith salgono on stage e subito avverto strane sensazioni quando vedo che anche nell’aspetto questo sono i veri cloni della band reale, il cantante è davvero identico a Steve Tyler, l’abbigliamento i capelli le movenze, e già allo scandire delle prime note sul palco sembra davvero di vedere gli Aerosmith, i pezzi suonano pressappoco identici e i musicisti sfoderano una prestazione e una buona tecnica necessarie all’esecuzione dei pezzi che un po’ hanno fatto la storia del gruppo nel panorama hard rock dalle ballad più ruffiane sino ai pezzi più graffianti, i suoni sono buoni e la presenza scenica non manca, questi devono essere davvero appassionati della loro band ispiratrice, hanno studiato alla perfezione mosse, movimenti e sguardi per essere al massimo identici.
Voglio essere completamente sincero forse il problema sono io e non la band ma il tutto non mi piace molto, forse partendo anche dal fatto che non sono un gran fan degli Aerosmith anche se apprezzo qualche loro pezzo, forse perché come dicevo prima amo i gruppi con un proprio carattere, comunque il pubblico non sembra della mia idea e canta i pezzi partecipando in bua maniera per tutta la durata del concerto, il cantante pur essendo Italiano non dice una parola in lingua madre e fa lo Steve Tyler dall’ inizio a sino alla fine del concerto.
A fine esibizione, non so che pensare per il secondo gruppo che sta per salire on stage, partendo dal fatto che adoro i Queen e che Freddie sarà sempre un cantante che ho nel cuore, sono scettico nel pensare che avrò una buona impressone, ma sono pronto anche a farmi smentire, ed ecco il gruppo prendere posizione sul palco un riarrangiamento di “We will rock you” li presenta a tutti e il cantante si presenta vestito anche lui simile alla star originale, e come prima questo mi infastidisce un po’, e la voce in un primo momento non sembra nemmeno lontanamente uguale, ma mi smentirà già al secondo pezzo perché scaldandosi riempirà di tutto il calore necessario all’interpretazione di questi brani o meglio di queste mini opere che hanno fatto storia.
Tanti sono i momenti che vedono il cantante, Ferdinando Altavilla, a fianco del palco seduto alle tastiere e questo l’ho trovato positivo perché distoglieva l’attenzione da lui come personaggio, o presenza scenica e lasciava spazio all’arte, così non arrivavano solamente le sue movenze inutili e suoi abbigliamenti clonati, ma la sua voce, la sua emozione, in certi momenti davvero da brivido.
Tutti i membri del gruppo dimostrano una grande tecnica, i brani sono davvero identici agli originali , e complice la mia passione per i Queen mi sono fatto trascinare, solo dalla musica e ammetto, anche se può sembrar fanatismo che in certi istanti avrei pianto dall’emozione del poter sentir queste canzoni, e forse all’idea che mai avrò la possibilità di rivedere realmente questa band dal completo live, il chitarrista molto simpatico e anche il cantante non dimenticano chi sono e sempre parlando in Italiano parlano dei pezzi di come sono nati loro come gruppo e dell’omaggio che vogliono rendere, e questo fa risultar tutto un po’ più naturale e realistico, così il concerto scorre bene, la gente partecipa con il cuore e tutti davvero conoscono i pezzi cantano e si divertono, davvero un mare di consensi, cosi sino alla finale “We are the champions”, che ha visto la Merqury band invitare gli Eurosmith sul palco per cantare tutti assieme, e anche qui sono rimasto deluso dallo steve Tyler della situazione che davvero sembra aver dimenticato chi è perché nuovamente sul palco si è mosso come l’originale atteggiandosi come l’originale senza mai uscire dal finto personaggio, e questo lo devo dire perché non mi è proprio andato giu. ’05 Beh davvero un ottimo concerto e devo ammettere che ne vorrei parlare proprio come se avessi visto per davvero i Queen, ma è stato un sogno che ho vissuto volentieri, e cosi si è conclusa la prima serata e credo che se tutti quelli che faranno il report dei giorni successivi, scriveranno cosi tanto solo per un paio di band, beh Holy Metal sarà il primo portale a scrivere un libro sul Tradate Iron fest , beh concludo dicendo che siamo solo all’inizio ma che inizio ragazzi!

Report a cura di Davide Magatelli

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