Hard rock all’inglese al Live Club di Trezzo sull’Adda, più esattamente Voodoo Sixx e British Lion.
I primi, attivi dal 2003, aprono per il "leone britannico" solamente perché nelle fila di questi ultimi possiamo annoverare la presenza di Steve Harris, il mitico bassista dei ben più noti Iron Maiden.
La performance scorre liscia per una quarantina di minuti ma non riuslta mai troppo incisiva, la performance del frontman Luke Purdie si mantiene sempre su un livello abbastanza mediocre e alla lunga (dopo 5 minuti) risulta diventare monotona.
Il merito di salvare, almeno per la parte visiva, la serata va al bassista Tony Newton che prendere in prestito molte delle "mosse" da Mr. Harris.
Finalmente arriva il momento dei British Lion, il nome blasonato del bassista più famoso di tutto il movimento NWOBHM non basta però a riempire il locale.
Se qualcuno si aspettava qualcosa in stile Maiden rimarrà decisamente deluso, il genere proposto è ben lontano e molto più "soft", con solo 2 dischi all’attivo, questa sera viene presentato appunto la nuova creatura,
Una scenografia ben più scarna, ma dall’artwork efficace, viene installata sul palco e si può dare inizio alle danze.
Steve Harris, la star della serata, non si risparmia, suona, si muove e si impegna come se stesse suonando con la sua band principale con la sola aggiunta che in questo caso ha la possibilità di interagire con il pubblico che, ovviamente, è tutto per lui!
Direste che questo ometto, che sul palco si muove come un ventenne, di anni ne abbia il triplo?
Come apertura si pesca "Bible Black" dal nuovo disco, "Against the World", il pubblico risulta già molto coinvolto anche se si fatica a capire se lo sia maggiormente per la canzone o semplicemente per la presenza del suo beniamino.
Anche il resto della band comunque fa il suo dovere e ci mette poco a catturare le attenzioni di almeno una parte dei presenti.
Si entra nel vivo con la parte centrale dello show, quella forse più heavy e per questo più apprezzata da chi mangia pane e metallo, un buon feedback ha in questo senso "Eyes Of The Young".
E poi via verso il gran finale che in questo caso non è l’ultimo pezzo presente in set list ma il grande meet and greet che viene proposto al termine dello show. Harris e compagni firmano autografi e si prestano per qualche foto a tutti i fans che lo desiderino. Un gesto di gran classe, ma d’altronde i membri della scuderia Iron Maiden si sono sempre distinti questi grandi gesti!
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Report a cura di Paolo Manzi
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