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AD HOMINEM + HOMSELVAREG - 1/7/2017 - Elyon - Rozzano (Mi)

Organizzatore: Nihil prod.

Cominciamo l’anno nuovo con una bella serata di black metal all’arma bianca, che vede protagonisti i francesi Ad Hominem (anche se di francese nella formazione dal vivo c’è solo il leader unico Kaiser), accompagnati per l’occasione dai comaschi Homselvareg. Luogo prescelto per il concerto l’Elyon di Rozzano (Mi).

Ad aprire la serata davanti ad un pubblico non proprio numerosissimo (purtroppo abbastanza una comune per diversi eventi dalle nostre parti e non solo, leggendo sul web) sono i lariani Homselvareg, attivi soprattutto nella metà del decennio scorso e autori in quel periodo del buon omonimo debut album. Dopo qualche anno di sosta eccoli ancora qua con formazione rinnovata e un disco nuovo, ma il sound è rimasto immutato, ovvero un black metal di chiara ispirazione nordica, norvegese per la precisione.
La prova del quintetto è stata discreta ma senza sussulti, causa anche dei suoni piuttosto confusionali. Da segnalare le belle “Nelle alpi” e “La caccia”.

Cambio di palco non dei più corti ed è il momento degli Ad Hominem, il tempo a Kaiser di presentarsi sul palco è senza troppi orpelli i nostri danno inizio alle danze. Come ben si sa la band transalpina è autrice di un black metal intransigente spesso dalle tinte marziali, ma dove non mancano anche degli ottimi stacchi da headbanging puro degni del miglior thrash d’annata.
La scaletta ha preso in esame buona parte della discografia, dando maggiore risalto all’ultimo “Antitheist” del 2015, con “Death & cunt”, “Go Ebola!”, la titletrack, la cupa “Before you turn blue” e “Impaled muhammad”. Non sono poi mancate le classiche “Achtung!”, “Planet zog” e “Arbeit macht tot”. Estratti, invece da quello che secondo me è il miglior lavoro composto da Kaiser, ovvero “Dictator - a monument of glory”, le massicce “Dictator” e “Slaves of god”. Poi qualcuna mi è scappata di sicuro, la memoria è quello che è…
Passando alla prova del quartetto niente da dire, buona la prima per il nuovo chitarrista che va a sostituire D.N. così come quella degli altri musicisti, Kaiser dimostra di possedere sempre carisma. Unico appunto a dei suoni non propriamente nitidi, soprattutto nelle parte più veloci, che hanno in parte inficiato l’impatto, per fortuna non in maniera così massiccia da rovinare il concerto.
In definitiva una buona prova per gli Ad Hominem, come detto minata solo leggermente dai suoni, ma che dopo il buon concerto del Black Winter 2015 ci ha ripresentato su suolo Italico una band agguerrita e senza compromessi.

Report a cura di Max Garlaschelli

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