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The Melvins + Redd Kross - 10/26/2017 - Live Music Club - Trezzo S/A (Mi)

Assistere ad un concerto dei Melvins è un esperienza ch va oltre ad un semplice live show.

I pionieri del rock alternativo, sporcato di grunge e sperimentazione che hanno ispirato centinaia di band moderne, giungono al live di Trezzo accompagnati dai Red Kross, band rock creata dal batterista e bassista degli headliner di Seattle.

E sono proprio i Red Kross ad aprire le danze di una serata speciale. Nonostante non siano molti gli spettatori di questa sera, la performance live della band di apertura scalda l’audience. Brani storici come la bellissima Jimmy’s Fantasy, un brano rock dal piglio sbarazzino ma con all’interno una grande intelligenza di songwriting fa ballare gli astanti. E’ piacevole notare come sebbene l’età media del pubblico sia intormo ai quarant’anni, si notano ragazzi poco più che vent’enni che sono sotto il palco per assistere ad un concerto “vintage”, tra forti richiami ai primi anni ’90 e sonorità psichedeliche più moderne.

Lo show dei Redd Kross termina in un boato, e alle 22.15 ecco salire sul palco la storia del rock.
King Buzzo, istrionico e geniale chitarrista dalla chioma indomabile appare subito in grande forma. I fidi compagni Dale Crover alla batteria e il bravissimo Steve McDonald al basso rappresentano probabilmente una delle coppie ritmiche più fisiche e potenti che i Melvins abbiano mai avuto ed ecco che sin dall’opener Sacrifice il senso claustrofocbico e quasi rituale che pervade il palco si fa subito sentire. Nessun commento, niente parole con il pubblico. Solo tanta fisicità, tra suoni distorti stoner, a tratti sludge, tempi dilatati e ondate sonore che sembrano far annegare l’audience. Buzzo macina riff e chilomeri sul palco, anima in pena che urla il proprio disagio umano in brani come la folle Onion Make The Milk Taste Bad o la storica Roman Bird Dog. Suoni grassi e pesanti, un’intesa tra i membri della band quasi telepatica nei momenti di improvvisazione. Poca melodia, tanta energia. I Melvins sono maestri nel trasmettere emozioni con la musica. Si passa repentinamente da momenti quasi ambient, con il pubblico letteralmente ipnotizzato dai suoni lisergici della band, a momenti violentissimi che sfiorano e oltrepassano sonorità sludge d’annata. Rock, stoner, attitudine punk, sperimentazione. I Melvins da 35 anni sono tutto questo. Pescano brani da gran parte della loro lunga discografia e anche brani recenti come Edgar The Elephant in sede live fanno tremare le anime dei presenti. E’ difficile per chi scrive trovare le parole giuste per descrivere un concerto come questo. Sembra crearsi un filo invisibile tra gli artisti e il pubblico, dove non servono parole per capire in quale direzione i quattro di Seattle vogliono portarci. Ci si ritrova automaticamente in un deserto angosciante, lucidamente folle, denso e rarefatto allo stesso momento.
I suoni all’altezza del Live di Trezzo sono uno strumento in più per apprezzare appieno un concerto del genere, e i quattro americani concludono lo show dopo un’ora e mezza senza interruzioni, senza parole di troppo. Solo musica. Solo arte.

Dubito nasceranno altre band come loro. Loro sono una parte della storia della nostra musica preferita. E questa sera hanno dimostrato di essere ancora i maestri di questa scena.
Lunga vita ai Melvins!

Report a cura di Manuel Molteni

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