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Merciless + Profanal + Grind Zero + Into Darkness + Ekpyrosis - 10/28/2017 - Elyon - Rozzano (Mi)

Quest’anno, come da tradizione, Nihil Prod. ha organizzato una nuova edizione dell’Hellbrigade Festival, giunto alla settima edizione e che ha visto come protagonisti gli svedesi Merciless, per il loro primo e ultimo concerto in Italia, visto che a fine anno cesseranno completamente l’attività. A condividere il palco con il quintetto nordico i nostrani Ekpyrosis, Into Darkness, Grind Zero e Ekpyrosis, mentre gli Hadit sono saltati pochi giorni prima, per motivi personali. Il tutto si è svolto all’Elyon di Rozzano in provincia di Milano, devo dire che la presenza di pubblico è stata maggiore di quello che avrei pensato, anche perché, nella stessa sera, in zona c’erano diverse date interessanti.

Ad aprire le danze è toccato ai lombardi Ekpyrosis, giovane band che suona con regolarità nella zona e che, attiva da non troppi anni, si è già fatta un nome tra gli amanti del death metal vecchia scuola, grazie anche al buon debutto “Asphyxiating devotion” uscito quest’anno. La prova del quartetto non ha goduto delle migliori partenze per via di problemi con il suono, che è andato migliorando ma è rimasto sempre impastato, cosa che comunque non ha messo in dubbio la bravura dei ragazzi (e ragazze, visto chi siede alla batteria) che, comunque, hanno raccolto il consenso dei presenti con il loro death metal di matrice americana, tra Immolation e Incantation per rendere più o meno l’idea.

Breve cambio e, a presentarsi sul palco, sono gli Into Darkness, anche loro dalla Lombardia. Devo dire di non avere trovato troppo interessante la proposta del terzetto, autori di un death metal abbastanza banale e piuttosto noioso, soprattutto nelle parti più lente. La chitarrista e cantante e gli altri hanno dimostrato dedizione, ma purtroppo questo non è abbastanza.
Il pubblico, però, in generale sembra avere gradito più di quanto abbia fatto il sottoscritto.

Sempre dalla Lombardia è il turno dei Grind Zero. Con il quintetto milanese le coordinate si iniziano a spostare verso il nord Europa, sto logicamente parlando di un death metal debitore della scuola classica di Stoccolma, Entombed, Dismember e compagnia bella.
La prova dei nostri è stata sicuramente gradevole, anche se non trascendentale, non tanto per la presenza scenica o il sapere tenere il palco, quanto per una qualità della proposta discreta e nulla più. Nel complesso, però, un concerto che si è lasciato ascoltare.

Prima di lasciare il posto agli headliner, è il momento dei toscani Profanal, death metal band totalmente debitrice del più classico e puro death metal svedese, autrice lo scorso anno dell’ottimo “Supreme fire”. La prova del quintetto guidato dalla voce brutale di Rosy è stato il concerto pre-Merciless che più ho gradito: belle canzoni e un’ottima resa; peccato solo per dei suoni di batteria che non mi sono sembrati ottimali, ma nulla ha impedito ai Profanal di rendersi autori di un bel concerto rabbioso e coinvolgente che ha raccolto la giusta dose di applausi.

Si giunge così alla fine e al momento più atteso dai presenti, ovvero alla prima e ultima calata italica dei Merciless. Sugli svedesi si potrebbe veramente scrivere molte cose, mi limito a ricordarli come una delle band più “sfigate” di quelle provenienti dal nord Europa. Tra i primi a proporre un sound tanto estremo in Svezia, un mix di primordiale death metal e di spietato thrash che non può che riportare alla mente i Kreator più incazzati. Purtroppo per loro la pubblicazione del primo album “The awakening” è avvenuta proprio quando esplodeva il tipico death metal di Entombed ecc.. che tutti conosciamo, senza dimenticare la non proprio esemplare distribuzione da parte della Deathlike Silence Production di Euronymous. Anche il pur buono “The treasures within” e l’ottimo “Unbound” non hanno cambiato questa situazione fino allo scioglimento nel 1994 e al ritorno di fine anni ‘90 , seguito dal disco omonimo nel 2002 che, però, non ha lasciato il segno.
Infine, veniamo a questo primo e ultimo live in Italia, il quintetto è sempre stato famoso per concerti furiosi e selvaggi, così è stato anche in quel di Rozzano.
Senza fare troppi giri di parole, già sono andato lungo per fare la mini-mini-storia dei nostri che magari non frega a nessuno o che già si conosce a menadito, il concerto è stato un’ora di death thrash primordiale e selvaggio che ha raccolto le ovazioni meritate dei presenti, sudore, attitudine e energia senza alcun fronzolo, così come è sempre stata la proposta dei Merciless. Nulla da dire quindi sulla prova del quintetto che, a parte qualche problema con la chitarra di Erik, è filata liscia come l’olio con i suoni migliori della serata.
Sparate senza pietà sui presenti le mitiche “The awakening”, “The land i used to walk”, “The treasure within” , “Realm of the dark”, “ Feebleminded” e altre per arrivare al terzetto finale che meglio non poteva essere, con la splendida “Unbound”, la classica “Pure Hate” e “Souls of the dead” che ha messo fine a un concerto che sono sicuro lascerà più di un bel ricordo a tutti i presenti .
Cari Merciless, è stato un piacere: Addio!

Report a cura di Max Garlaschelli

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