Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Live report » titolo dell'intervista
Torna indietro

Cradle of Filth + Moonspell - 2/12/2018 - Live Music Club - Trezzo S/A (Mi)

I Cradle of Filth sono una delle band più chiacchierate di sempre. Nel bene o nel male Dani e soci hanno sempre fatto parlare di se. Questa volta la band inglese ha scelto il Live Club di Trezzo come location per la loro discesa italica, accompagnati dai grandissimi Moonspell di Fernando Ribeiro.

Ed è proprio la band portoghese ad aprire le danze per un audience già numerosa nonostante l’orario non proprio comodo per un lunedì sera. Infatti alle 20.20 spaccate, il quartetto sale sul palco tra luci, ombre e fumo per uno show breve ma intenso. La scaletta propone molti brani tratti dall’ultimo bel lavoro della band, con i testi in lingua madre che narrano le vicende legate al terremoto del 1755.
Ottima resa sonora e ottimo show, con un frontman come al solito molto teatrale e empatico con le prime file del pubblico. Onestamente sembra che le canzoni dell’ultimo platter trovino la loro migliore resa nella dimensione live, ed ecco che In tremor Dei, o la stupenda titletrack creano un deciso headbanging tra l’audience, sempre molto coinvolto e guidato dallo sciamano Fernando. Molti sorrisi al Live questa sera, soprattutto con i classici Alma Mater (immancabile anthem di uno show dei Moonspell) o la stupenda Opium. Vero highlight dell’ora dedicata al combo portoghese è pero’ questa volta Scorpion Flower, ballad proposta oggi con una cantante invitata sul palco. Il duetto con Ribeiro è stato da brividi per intensità emozionale e concludendo con l’antica Fullmoon Madness, i Moonspell dimostrano di essere ancora la miglior band portoghese di sempre.

Ed ecco che, dopo un paio d’anni da quando li vedemmo in Italia, a salire sul palco e il turno dei Cradle of Filth.
Tanta è l’attesa di tutti, con un Live Club ormai pieno. Attesa e speranza, data dagli ultimi due ottimi lavori in studio della band inglese ed attesa mista a paura a causa di alcuni show dei nostri non sempre all’altezza. L’opener dello show è affidata a Gilded Cunt, tratta da Nynphetamine e già dalle prime note si capisce che oggi, la Culla delle Nefandezze, è una macchina da guerra in ottima forma. La lineup ormai stabile da un paio d’anni macina brani con una precisione chirurgica, caratteristica spesso dimenticata nei precedenti live. Dani Filth appare motivato e pieno di energia, che sembrava essersi assopita negli anni. La sua voce, tanto odiata e tanto amata dai fan, oggi sembra non perdere colpi, e lo show continua tra atmosfere gotiche e sfuriate black come nella fenomenale Blackest Magick In Practice, eseguita magistralmente e con un Richard Shaw che macina riff come non mai. Il lungocrinito chitarrista incanta con le sue movenze da burattino indemoniato e il suo sguardo perso nel vuoto, accompagnato dalla seconda ascia di Marek Šmerda che si alterna nei molti assoli presenti. Ma tutto il pubblico rimane impressionato dal piccolo Dani. Sembra proprio che il folletto inglese stia vivendo una seconda giovinezza artistica. Sul palco si dimena, salta, provoca, e soprattutto riesce a tirare fuori quegli acuti che 20 anni fa lo resero celebre. E sono proprio i classici brani dei CoF che infiammano di più: la doppietta Bathory Aria (1998) e Dusk and Her Embrace (1996) esplodono sul palco, scatenando l’ headbanging tra la folla e facendo rinascere ricordi incredibili ai fans di vecchia data come il sottoscritto. Ogni paura di flop sparisce di fronte ad una versione veramente emozionante e piena di cuore della celebre Her Ghost In The Fog. Mai un calo di tensione, mai una sbavatura. Parlando con molti presenti, al termine della serata il commento è stato sempre quello: i Cradle non son finiti. Abbiamo assistito probabilmente alla rinascita di un super combo che per anni si era addormentato sotto le ceneri di un passato lontano, ma che oggi ha dimostrato di essere ancora, nel 2018, il punto di riferimento di tutte quelle band che da metà anni 90 in poi hanno si sono ispirate al loro percorso artistico.
Oggi nessuno delle persone che hanno assistito allo show potranno parlare male dei Cradle: show spettacolare, in una location che si dimostra sempre essere all’altezza di qualsiasi evento.
A volte è necessario cadere per potersi rialzare più forti: oggi Dani e soci ci hanno dimostrato quanto sia vera questa frase. Chapeau!

Report a cura di Manuel Molteni

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com