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Kalidon + Misia - 6/15/2005 - Black Hole - Milano

Ed in una calda serata estiva di Giugno presso il Black Hole a Milano, mi accingo con molta curiosità ad assistere al concerto dei Misia e dei Kalidon. Per quanto riguarda i primi, che hanno avuto il duro compito di aprire la serata, bisogna prima di tutto dire che si tratta di un progetto nato nel 2000 dalla mente di Elisa (cantante, compositrice e musicista) e Daniele(chiatarrista, compositore), entrambi usciti da quel focolaio di talenti che risponde al nome di Cet, che a molti potrà non dire niente ma che è stato creato ed è gestito da un “certo” Mogol. Il gruppo è dedito ad una miscela di musica elettronica, rock sperimentale con ausilio di effetti per voce e strumenti. Nel tempo a loro concesso (circa 30 minuti) il gruppo è riuscito a svolgere con vera maestria il compito che gli è stato affidato. I “pochi” presenti al locale hanno potuto assistere ad un concerto che è stato un concentrato di adrenalina allo stato puro. La band ha proposto sia brani contenuti nel suo ultimo lavoro ( Neve, Uccidimi, Lei, 10 Dita, Francesco Addio) sia pezzi tratti dalle precedenti produzioni (Sogno, Paolo Grazie, Spari). Ma la vera chicca dello spettacolo il gruppo l’ha riservata per la chiusura del loro set. Infatti hanno proposto una versione veramente spettacolare di Rimango Da Sola, un pezzo che è a dir poco un piccolo gioiello, con degli assoli incrociati da far paura e con vari effetti vocali a rendere più trascinante e coinvolgente il tutto. Francamente mi è sembrato di risentire i Cure degli anni ’80 miscelati con i Subsonica più sperimentali. Ma devo ammettere che la band, pur ispirandosi a questi gruppi, riesce sempre ad evitare di cadere nel clichè della semplice scopiazzatura. Una band che a mio giudizio si farà strada in quel nido di vipere che è adesso la scena musicale tricolore.
Dopo un breve cambio di palco ecco salire sul palco i Kalidon, anmche loro sono un progetto nato nel lontano 1991 dalla mente del compositore Kalidon Serlenga, che ha inserito nella musica dei Kalidon tutte le sue visioni, tutti i suoi sentimenti e soprattutto tutta la grazia e le esperienze che hanno caratterizzato la sua vita artistica e non. Forti anche del nuovo contratto con la Blasted e di un nuovo album “Songs For The Revenant”, il gruppo ha infiammato il locale con il suo show che ha in maniera letale miscelato la musica Dark e Gothic anni ’80 con delle sonorità Rock e New Wave. L’apertura del loro show è stata affidata, come tradizione vuole quando si presenta un nuovo album, a Revenant, prima traccia che compone il nuovo lavoro del gruppo. Il gruppo è praticamente riuscito a presentare tutti i brani del nuovo album (Dark Dominion, Last Night A Vampire Appeared Me, Green Fields e The Sweetest Poison), alternandoli con brani “relativamente” più datati (Artemisia, The Broken Doll, The Skull Of You, Mr. Gray) e con Hollow Man, una cover de mitici Cult eseguita dal gruppo in maniera che definire magistrale è veramente limitativo.
Durante il concerto è arrivato un messaggio dalla cabina di regia che avvisava l’organizzatore che nessuno dei presenti stava sostando all’esterno del locale e che quindi l’amplificazione esterna era stata disattivata perchè inutilizzata. Se questo non è un segno di ottima partecipazione ad uno spettacolo di un gruppo, ditemi Voi. A fine concerto il concerto il gruppo è stato “costretto” a concedere il bis. Ed i Kalidon non hanno esitato un attimo a farlo ed hanno riproposto The Skull Of You, penultimo brano in scaletta, riuscendo ancora una volta a trascinare un pubblico eterogeneo ma che ha gradito fino in fondo il loro show. Il gruppo dal canto suo si è impiegato al massimo concedendo ai presenti il 110% di se stesso, cosa che è stata recepita in pieno dai presenti. Un plauso particolare va fatto anche all’organizzazione che è riuscita a ridurre all’osso i tempi morti e soprattutto bisogna dire che il mixaggio dei suoni è stato praticamente impeccabile. Insomma si può dire che ogni tanto, anche senza organizzazioni megagalattiche (meditate Live, meditate), si può riuscire ad ottenere un ottimo spettacolo. Ogni riferimento a spettacoli all’aperto è puramente casuale.

Report a cura di Donato Tripoli

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