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In Flames + At The Gates, Imminence, Orbit Culture - 12/1/2022 - Alcatraz - Milano

Giovedì 1 dicembre 2022 sul palco dell’Alcatraz è andata in scena la serata perfetta per gli appassionati di Swedish death metal!
Oltre In Flames, infatti si sono esibiti i connazionali At The Gates oltre che gli Imminence e Orbit Culture!

18:00 – apertura cancelli
18:30 – Orbit Culture
19:15 – Imminence
20:00 – At The Gates
21:15 – In Flames



Inutile girarci tanto intorno, quello degli In Flames era probabilmente uno dei concerti più attesti di questo autunno, e nonostante all’apertura dei cancelli non ci fosse ancora il pubblico delle grandi occasioni, col passare del tempo la situazione migliorerà decisamente raggiungendo numeri più consoni al valore di due band come At the Gates e gli headliner In Flames.
Coma da programma, alle 18:30 sale sul palco la prima band in scaletta, gli svedesi Orbit Culture, che propongono un melodic death metal, immediato all’ascolto.
Nonostante la sala sia ancora decisamente vuota, il pubblico presente si compatta sotto il palco e segue l’esibizione dei ragazzi con grande partecipazione.

La band di Niklas Karlsson occupa il poco spazio sul palco, che vede già pronta la strumentazione della band che seguirà. La poca luce utilizzata, contribuisce a rendere l’atmosfera “cupa”, in conclusione se la mezz’ora a disposizione degli Orbit Culture, è passata velocemente, significa che la opening band ha svolto al meglio il suo compito.

SET LIST ORBIT CULTURE
Vultures of North
North Star of Nija
Strangler
The Shadowing

Saw

Quindici minuti dopo le diciannove, viene sfoderato il telone col logo degli Imminence, sicuramente si tratta di una una band particolare, che suona un metalcore, che personalmente ho trovato abbastanza piatto, forse troppo diverso dal resto del background della serata.
Ora che in sala c’è una maggiore affluenza di pubblico ci si sarebbe aspettati una maggiore partecipazione, invece la sensazione è che la gente fosse “distratta” e per una volta i vari smartphone non erano utilizzati per fare foto e video, bensì per altre consultazioni.
Dal punto di vista scenografico ’effetto del fumo sul palco e l’abbigliamento “particolare” dei cinque di Trelleborg ha contribuito ad una sorta di spettacolarizzazione del concerto, sicuramente il frontman Eddie Berg durante il suo “assolo” di violino nel finale ha saputo dare quell’interesse in più ad un concerto che fino a quel momento sembrava non finisse mai.

SET LIST IMMINENCE
Ghost
The Sickness
Erase
Chasing Shadows
Paralyzed
Heaven in Hiding
Temptation


Probabilmente quattro band sono troppo e troppe, per tutta una serie di motivi, in primis l’orario dell’inizio dei concerti che in una città come Milano dove mediamente la giornata lavorativa finisce alle 18, rende difficile se non impossibile una adeguata presenza di pubblico fin dalle prime band, ed è un peccato anche per le band stesse suonare davanti a poca gente.
In secondo luogo, come vedremo per la scaletta degli At The Gates, una band in meno avrebbe potuto allungare la setlist delle band “principali”.


Ennesimo veloce cambio di palco, ed ecco che salgono in cattedra gli attesissimi At the Gates.

Questa volta sul telone srotolato alle spalle dei musicisti compare il nome dell’ultimo album della band, The Nightmare of Being.
La setlist è massiccia! concentrata principalmente su due album, ovvero lo storico Slaughter of the Soul e At War With Reality che sono anche due dei tre brani di apertura del concerto insieme a Spectre of Extinction estratta dall’ultimo album.

Spicca subito il fatto che il palco a differenza delle prime due band è ben illuminato, la batteria di Adrian Erlandsson picchia duro, e il pubblico partecipa ad ogni canzone che si sussegue, e dopo quasi due ore dall’inizio della serata, arriva anche il momento del “pogo”.
Qui il livello sale decisamente, anche se c’è ancora tanta gente che utilizza il proprio cellulare, ma almeno questa volta, per far video e scattare fotografie!
Come detto in precedenza la setlist è abbastanza risicata e comprende infatti “solo” dieci brani , intanto ora la sala è decisamente piena, e il pubblico invoca a gran voce “At the Gates, At the Gates” prima di Death and the Labyrinth, alla quale seguirà una devastante Blinded by Fear.

La scaletta è in dirittura d’arrivo, quaranta minuti scarsi per una Guest band, credo sia un record! Probabilmente il concerto più veloce della storia.

Il gran finale spetta a The Night Eternal, il pubblico è in delirio.
la prova degli At The Gates ha decisamente alzato l’asticella di una serata che ora può davvero dirsi perfetta!


SETLIST AT THE GATES
Spectre of Extinction
Slaughter of the Soul
At War With Reality
- Der Widerstand
To Drink From the Night Itself
Cold
Under a Serpent Sun
Heroes and Tombs
El Altar del Dios Desconocido
Death and the Labyrinth
Blinded by Fear
The Night Eternal


Questa volta il cambio di palco è più lungo rispetto le band precedenti, quasi 20 minuti nonostante sembrava che fosse già tutto pronto già quando gli At the Gates hanno lasciato lo stage.
Ora troviamo due colonne poste ai lati del palco con dei riflettori da cui vengono sparate luci di verdi, rosse e blu, mentre più in alto al centro sono disposte le tastiere di Niels Nielsen e la batteria di Tanner Wayne con alle spalle una serie di Led luminosi in grado di illuminare a giorno l’intera scena

Un Intro di chitarra acustica fa da apripista per l’opener The Great Deceiver, singolo tratto dal nuovo album di imminente uscita Foregone, dal quale ascolteremo anche Foregone Pt. 1 e State of Slow Decay ovvero i tre singoli che la band ha già reso disponibili online .

Il pubblico è partecipe e con Pinball Map, l’Alcatraz rischia seriamente di venir giù, intanto sale in altro il coro “In Flames, In Flames”.

Cloud Connected e Behind Space sono accolte con entusiasmo intanto i musicisti sul palco sfoderano le loro armi migliori, con una serie di assoli di chitarra e riff paragonabili ad un vulcano in eruzione continua.

Con Graveland si conclude una tripletta devastante che nessuno si aspettava, e intanto dietro le pelli Tanner Wayne ci va giù pesante.
La seguente Colony è un altro momento per palati fini, mentre con Only for the Weak siamo giunti al giro di boa, e già così saremmo tutti felici.

Si prosegue a ritmi incessanti, la scaletta scorre veloce e così si giunge ad altri due brani colossali, Wallflower e Alias, verrebbe da dire che si sente che questi sono gli album buoni.
Siamo quasi giunti al termine di questa serata, il finale è col botto, nell’ordine si susseguono The Mirror’s Truth, l’impietosa I Am Above e Take This Life con la quale i nostri si congedano dal pubblico!
Inutile dire che come per gli At The Gates, la prova sontuosa degli In Flames è volata via senza neppure rendesse conto e così alle 22.30 termina uno show travolgente come un fiume in piena.


SETLIST IN FLAMES
The Great Deceiver
Pinball Map
Cloud Connected
Behind Space
Graveland
The Hive
Colony
Only for the Weak
Leeches
Foregone Pt. 1
Wallflower
State of Slow Decay
Alias
The Mirror’s Truth
I Am Above
Take This Life

Report a cura di Fabio De Carlo

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