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Trivium + Heaven Shall Burn + Obituary + Malevolence - 2/19/2023 - Alcatraz - Milano

E’ un giorno di febbraio inoltrato milanese quello in cui gli appassionati di Heavy Metal si riuniscono all’Alcatraz per assistere ad un evento che vede ben quattro band salire sul palco, del club di via Valtellina, Bill che rende questo evento una sorta di mini festival. La lunga coda per entrare scorre abbastanza veloce, e alle 18 ci rendiamo conto che l’Alcatraz è già abbastanza pieno, ciò che salta subito all’occhio è che parecchia gente (più che altro Old Fans) indossa magliette o felpe degli Obituary.
Ammetto che anche io ero uno di quegli Old Fans.

Gli opener Malevolence
La opener band sono i britannici Malevolence che propongono un groove metal/metalcore, personalmente li conosco poco, era anche la prima volta che li vedevo all’opera, e non ho capito quale attinenza ci fosse con le altre band, ma probabilmente sono io a non averla capiti in quanto il pubblico era davvero coinvolto.
Poco più di mezz’ora per i cinque ragazzi in cui il cantante Alex Taylor ha dimostrato di essere un buon frontman riuscendo a scaldare e non poco il pubblico già presente in sala con una serie di “circle pit”.
La setlist composta da sette brani ha pescato maggiormente dall’ultimo album “Malicious Intent”.

Decisamente un buon punto di partenza con una dose di energia che aumenterà continuamente durante il resto della sera.

Tutto sommato si può dire che i Malevolence hanno fatto un buon lavoro e sicuramente hanno guadagnato nuovi fan.

MALEVOLENCE setlist

Malicious Intent
Life Sentence
Still Waters Run Deep
Self Supremacy
Higher Place
Keep Your Distance
On Broken Glass


Ma ora passiamo alle cose serie: Obituary

La domanda che mi faccio (e a quanto pare non ero l’unico a porsela) è:
cosa ci fanno gli Obituary in questo bill? E soprattutto, come è possibile che una storica band come loro suoni così presto e soprattutto per poco più di 45 minuti?
Ok probabilmente la risposta sta nei “numeri” che le altre band riescono a realizzare, ma la storia? La storia è tutta un’altra cosa e da questo punto di vista i ragazzi di Tampa ne hanno più di tutte le altre tre band messe insieme, potendo ancora dettare legge su quello che è il loro terreno, un Death Metal old school che non lascia scampo!

Col poco tempo a loro disposizione il combo statunitense ha avuto la possibilità di presentare le canzoni del nuovo album “Dying of Everything” e soprattutto “The Wrong Time” accolta con entusiasmo così come la closer song “I’m in Pain”.
Nel complesso, gli Obituary si concentrano sugli album più recenti, il che significa che non abbiamo canzoni di “Slowly We Rot” e lo storico “Cause of Death” eseguite stasera.

Lo stage degli Obituary è essenziale con luci cupe e tanto fumo, proprio all’inizio dei primi riff di “Redneck Stomp” infatti il palco viene praticamente avvolto da una nebbia dalla quale si intravedono i cinque ragazzi, si prosegue con le varie "Sentence Day", "A Lesson in Vengeance" fino a chiudere con "I’m in pain".

La band di John e Donald Tardy, sono fra i pionieri del Death Metal, la band esegue i prezzi in scaletta mossi da passione, esperienza e una volontà irrefrenabile di dare il massimo nei loro show.



OBITUARY setlist

Redneck Stomp
Sentence Day
A Lesson in Vengeance
Visions in My Head
The Wrong Time
Don’t Care
My Will to Live
Dying of Everything
I’m in Pain


Heaven Shall Burn e Trivium

Dopo la devastante prova degli Obituary, il pubblico è visibilmente soddisfatto, per alcuni (me compreso) la serata potrebbe benissimo chiudersi qui, ma ci sono ancora due band da vedere, Heaven Shall Burn e Trivium, che non a caso possiamo considerare co-headliner avendo quasi lo stesso tempo a disposizione per le loro esibizioni.

Alle 20 in punto salgono sul palco dell’Alcatraz i tedeschi Heaven Shall Burn, la band di Marcus Bischoff e compagni dimostra subito di avere un buon seguito di pubblico che partecipa intensamente fin dalle prime canzoni in scaletta, che si concentra maggiormente sul nuovo doppio album "Of Truth & Sacrifice” dal quale vengono proposti 5 brani.

Non ci sono punti morti, il frontman Marcus Bischoff, è un trascinatore navigato e si vede. Ormai l’Alcatraz è quasi totalmente pieno e anche se non si può parlare di sold out, il pubblico partecipa intensamente al pogo e ai molteplici “circle pit”.
Ottima organizzazione, lo stesso dicasi per i suoni, che con un volume devastante (forse anche troppo) enfatizza al meglio il Death melodico della band teutonica.
Fra i brani proposti ho apprezzato in modo particolare “Voice of the Voiceless”, così come "My heart and the Ocean" e “March of Retribution”.
Prima della conclusione composta nell’ordine da “Endzeit” “Corium” “Tirpitz”, trova spazio la cover "Black Tears" degli Edge of Sanity!


HEAVEN SHALL BURN setlist

Hunters Will Be Hunted
Bring the War Home
Übermacht
Voice of the Voiceless
My Heart and the Ocean
Whatever It May Take
(feat. Matt Heafy)
March of Retribution
Thoughts and Prayers
Behind a Wall of Silence
Profane Believers
Black Tears (Edge of Sanity cover)
Endzeit
Corium
Tirpitz


Non è un caso che Heaven Shall Burn and Trivium siano stati co-headliner in questo tour, per entrambe le band quest’anno è una sorta di anniversario.

Nel 2003 quando i Trivium, erano ancora poco conosciuti, si esibirono in Germania al Conspiracy Festival di Saalfeld, in quel bill c’erano anche gli Heaven Shall Burn, da allora le due band sono sempre rimaste in contatto. Il cambio di palco più imponente della serata è quello per i Trivium.
Cala così una sorta di sipario che allo spegnersi delle luci rivelerà una scenografia che evoca paesaggi orientali tipicamente nipponici con due dragoni arrotolati con occhi rossi minacciosi posti alle due estremità del palco!
Quello che segue sono quasi 90 minuti di metalcore.


A differenza degli Obituary, la band di Orlando si concentra maggiormente sulle canzoni più vecchie.

Così Matt Heafy e compagni aprono con “Rain” dell’album Ascendancy datato 2005.
Con “Pull Harder on the Strings of Your Martyr" e “A Gunshot to the Head of Trepidation’” diventano tre le canzoni suonate del secondo album, quest’ultima in particolare con il supporto di Josh Bains dei Malevolence.

Coi Trivium, come al solito, non c’è solo buona musica, ma anche uno spettacolo divertente da vedere, Matt Heafy mostra tutto il suo talento da “intrattenitore”, interagendo col pubblico fra una canzone e l’altra, e il pubblico risponde con “circle pit” e “crowdsurfer”.

La scaletta è un susseguirsi adrenalinico con altri pezzi più datati come “To the Rats” o la già citata “In Waves” fino alla conclusiva “Pull Harder on the Strings of Your Martyr”. Si può dire che ne è valsa la pena a aspettare quasi 1 anno e mezzo per vedere questo concerto, che in origine avrebbe dovuto tenersi il 21 novembre 2021, non sono certo il loro primo fan, ma parlando con chi è giunto all’Alcatraz per vedere i Trivium è evidente come la lunga attesa sia stata ampiamente ripagata.


TRIVIUM setlist

Rain
Shattering the Skies Above
Strife
Amongst the Shadows & the Stones
A Gunshot to the Head of Trepidation (con Josh Baines of Malevolence)
Feast of Fire
Like Callisto to a Star in Heaven
Down From the Sky
Catastrophist
Until the World Goes Cold
To the Rats
The Heart From Your Hate
In Waves
Pull Harder on the Strings of Your Martyr


Si ringraziano VERTIGO HARD SOUNDS ed ALCATRAZ MILANO per l’organizzazione dell’evento.

Report a cura di Fabio De Carlo

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