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Motorhead - 8/15/2005 - *** - Fusina (Ve)

Dopo un annullamento dovuto al noto amore di Lemmy per quel liquido ambrato chiamato anche Whisky, che l’ha portato circa un mese fa al collasso, finalmente abbiamo i Motorhead!
Dopo il gruppo di apertura, al secolo i Punkreas, autori di un concerto liscio liscio, ma non apprezzato da una falange del pubblico è finalmente l’ora dell’ingresso di Lemmy e soci. Ma non arrivano.
Ma come? L’area concerti è enorme, il palco è una figata, la gente c’è ed ormai si sta anche scocciando di aspettare, ci sono addirittura circa 12 tendoni dove acquistare birra e simili e loro non arrivano!
Oh, guarda, un po’ di fumo… adesso inizieranno… Ed invece no.
Dopo ormai un’ora e mezza finalmente arrivano, vedo Lemmy, vedo Mikkey Dee ed al posto di Phil Campbell un fantoccio vestito con pocho ed una maschera che ci ho messo circa 15 minuti a capire che era un tributo a Venezia. Finalmente il concerto inizia ed inizia ad un volume allucinante.
Lemmy è bello e lanciato, Mikkey non ne parliamo nemmeno, una vera e propria macchina da guerra, ma Phil lo sento un po’ impacciato, boh, sarà la mantellina.
Passano due canzoni e Mikkey ormai ha sfondato (fisicamente) ogni barriera mentale dei presenti ed il suo martellare ormai si sente dentro la testa, Phil Campbell finalmente si libera dei suoi stracci e si spera che torni un po’ in se, ma niente da fare, sarà anche a causa dei volumi esorbitanti e dei suoni un po’ impastati, il suo suonare resta sempre alquanto dozzinale, a volte pare ubriaco. Lemmy fila via dritto come un treno ed intanto passa via tra le altre una formidabile “The Killers”, ma l’apice arriva prima con “Sacrifice”, nel mezzo della quale il batterista Mikkey Dee caccia un assolone di batteria che fa pensare a tutti di essere diventati epilettici, e poi con il pezzo culto dei Motorhead, “Ace Of Spades”, che coinvolge totalmente il pubblico. In chiusura troviamo un buona “Killed By Death”. Mancano all’appello sia pezzi come “Bomber”, sia, se vogliamo guardare a tempi più recenti, per esempio “Life’s A Bitch”. E così dopo poco più di un’ora il terzetto leva baracca e burattini e se ne torna a casa lasciando tutti in un misto tra compiaciuti e contrariati.


Report a cura di Lorenzo Canella

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