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W:O:A 2005 (venerdì) - 8/5/2005 - Open Air Festival - Wacken (D)

Mercenary ( Rig & Lele )
E’ la prima volta che sento questo gruppo dal vivo e in precedenza avevo avuto modo di ascoltare forse un paio di canzoni …Ad un primo ascolto stavo per classificare questo quintetto danese come uno dei solito gruppi inutili ma mi sono ricreduto subito.
Le due chitarre e la tastiera,spesso ad occupare solo lo spazio come “tappeto”, riescono a dare alla band una buona spinta … Certo non diventeranno il mio gruppo preferito ma il fatto di non essere fossilizzati su un solito e stantio power metal di stampo teutonico lasciandosi invece influenzare pesantemente anche da sonorità più tipiche del trash e death nord europeo gli fanno onore. A dire il vero sembra quasi che i Mercenary siano un gruppo estremo al quale si è aggiunto un ottimo vocalist (anche se ridicolamente vestito …senza offesa,pareva il Morby dei poveri …) . Prova quindi positiva dal vivo ma penso relativamente noiosi su disco.

Naglfar (Caterina )
Vuoi che fossero le 11 del mattino, vuoi anche che la massima aspirazione degli astanti fosse quella di trovar riparo dagli ettolitri di pioggia per cm cubo che scrosciavano dal cielo (e il fango dove lo lasciamo? Questo è stato un WOA da annali diabolici!!!). E vuoi anche che la notte trascorsa a cercar seppur minime sorgenti di calore (una lampada?!) avesse alterato la capacità percettiva della sottoscritta, avevo nei confronti di questa band delle aspettative sicuramente superiori, che purtroppo sono state disattese. CHE NOIA! CHE PALLE! La resistenza personale è durata poco, prediligendo spiedini e kebab! Basso impatto sul palco, sonorità un po’ impastate, poco coinvolgimento. Insomma, gli Svedesi hanno creato un’atmosfera congelata come la freddezza vitrea del loro sound. Gli onori della critica dopo il folgorante debut album “Vittra” (e anche –seppur in misura minore “Sheol” e l’ultimo “Pariah”) lasciavano presagire uno show più che interessante; ed invece l’impatto di questo live act al WOA è stato all’insegna della monotonia! E proprio da questo disco la band ripesca la rabbiosa I am vengeance ,The eclipse of Infernal Storms e Emergin from Her Weepings . Mr Kris Olivious (ex bassista del gruppo, ndr. chi non l’ha mai visto potrebbe avere le allucinazioni: ingrugnito come Zio Fester, inquietante come Lucifero...) non si distingue certo come frontman trascinatore di folle, sebbene le sue doti vocali ben si adattino alle sonorità del black svedese –a tratti melanconiche ed epico-oniriche- della band. Tra l’altro utilizza il growl anche negli intermezzi tra una song e l’altra. Tra i brani proposti classici come Of Gorgons Spawned through witchcraft e Wrath of Fallen non riescono a convincermi nel dare alla band una piena sufficienza.

Marky Ramone ( Rig )
Cosa ci fa l’ultimo sopravvissuto (il batterista ) dell’unica e vera punk band della storia al WOA ? Me lo sono chiesto più e più volte prima della sua esibizione e mi chiedevo quale mai potesse essere l’accoglienza verso sonorità non certe consone (per un purista quale sono ) al WOA . Ma ecco che già dalla prima canzone un discreto pubblico si raccoglie intorno al party stage a saltare ,cantare e divertirsi … e io con loro ! Canzoni come “Lobotomy” e “Sheena is a punk rocker” riescono a far gioire un vecchio orso come il sottoscritto e il culmine viene raggiunto con “ Blitzkrieg Bop “ … Hey oh, let’s go !! Gabba Gabba Hey !!!

Morgana Lefay (Rig & Lele )
Da anni la band in questione era sparita (per problemi legati all’alkool ) e sinceramente avrebbe fatto bene a non ripresentarsi … il gruppo svedese che fece parte sì della storia del classic/power metal di qualche anno fa ormai non ha più nulla da dire : errori evidenti anche per chi come me non conosce le canzoni minano una prestazione non certo esaltante. Molto potenti come impatto sonoro, grazie alle due chitarre, propongono un genere che ora mi è difficile catalogare…a tratti ricordano band di speed metal, ma come base sono abbastanza lenti. Il cantante si muove molto sul palco, come del resto tutti gli altri, e riesce a coinvolgere il pubblico presente.
E pensare che mi ero accostato ben disposto al loro live dopo aver letto che il singer è molto vicino al Jon Oliva (Savatage ) dei bei tempi …questo non è del tutto falso ma certo è troppo poco per risollevare un live set a dir poco triste …
Unica nota di colore il chitarrista in sandali con calzini con teschi ..terrificante ..
Delusione !

Sonata Arctica (Lele)
Si alza dietro il palco l’enorme telo con la copertina dell’ultimo album,Reckoning Night, e i Sonata Arctica si presentano sul palco. Da subito il pubblico partecipa e gradisce l’esibizione della band, segno che molti fans li seguono anche dalla Germania. Il primo pezzo è ovviamente dall’ultimo album, l’opener Misplaced. Se con i primi brani la voce risulta più bassa come volume degli altri strumenti successivamente l’audio migliora,anche se a tratti sembra tutto un po’ sbilanciato a causa anche del vento che fa strani scherzi. Ricomincia a piovere, ma nessuno si sposta, tutti a sentire le melodie delle canzoni successive, come solo loro sono capaci di fare. Blinded no more, Victoria’s secret, eseguiti bene, e senza sbavature. Trovano tempo anche per inserire stacchi tratti da Smoke on the water. Non saranno una band originalissima, e innovativa. Ma quello che hanno sempre fatto lo san fare bene, e il pubblico li apprezza per questo, e non è facile soprattutto in un festival come Wacken, dove ci sono tante band.

Ensiferum (Rig )
Ecco finalmente uno dei gruppi per il quale mi sono sparato 1400 km .A dire la verità non avevo mai sentito parlare di questa band se non la settimana prima del WOA quando casualmente in macchina di amici ho sentito un loro disco e ne sono rimasto completamente affascinato. Le canzoni sono tutte accattivanti e molto ben arrangiate,niente è lasciato al caso ma di solito on stage non tutto è perfetto ..e invece sì ! La performance degli Ensiferum è stata più che apprezzabile : un misto di death metal e power vicino ai primi Children of Bodom ben amalgamato con quel black/folk alla FinnTroll che tanto va di moda . Sicuramente sono le parti più atmosferiche a colpire mentre quelle più speed rischiano di risultare scontate ed inutili .. Suoni decenti ma non di più e questo conferma quanto detto in apertura …
Tanta affluenza di gente che ha ben sorpreso il sottoscritto ma che lo ha anche tenuto lontano dallo stage.
Ottimi !

Metal Church (Rig )
WOW ! Che concertone ! Veramente bello … come anticipavo sono i “vecchi” che tengono alto il livello in questo WOA 2005 ! Per non averli mai sentiti on stage e non essendo un loro grande conoscitore devo ammettere che mi hanno completamente incantato ! Metal classico nella sua vera essenza, sonorità accattivanti e ritornelli catchy sono la formula vincente per una band che ormai da anni è conosciuta in tutto il mondo .. e a ragione ! Sicuramente non passerà molto tempo che il sottoscritto si lancerà alla ricerca della loro intera discografia.
Il quintetto americano sforna una prova magistrale fra la quale spicca la prestazione del singer (cantato aggressivo, che spesso ricorda Halford) ,sia come frontman che come corde vocali : non sempre con un tempo umido e freddo è facile mantenere al 100% la voce ! Complimenti.La band propone grandi classici ma anche pezzi dall’ultimo The Weight of the World come la coinvolgente “Leave them Behind” o “Blood Money”. Beyond the black, song velocissima, Watch the children pray, lento strano e tetro, Gods of wrath. Brani belli e degni di essere chiamati Heavy Metal Proposta anche una canzone del futuro disco : niente di eccezionale o innovativo ma sicuramente ben fatta ! Grandi !
Unica nota negativa che proprio sul finire della loro esibizione sul maxi cartellone arriva la notizia che gli Hanoi Rocks non si esibiranno ( per incompatibilità di date dicono loro,per problemi di alkool dico io ,eh eh eh ). Saranno i cmq ottimi Doomfoxx a sostituirli …

Edguy (Lele )
Sotto una pioggia incessante inizia la prova degli Edguy. E simpaticamente il singer Tobias Sammet, in segno di solidarietà con i fans, si rovescia in testa una bottiglietta d’acqua. Non sarà questa l’unica stranezza compiuta dal cantante durante l’esibizione…a parte lo “strano”abbigliamento, si arrampica sui tralicci di sostegno del palco,fino ad altezza notevole… continuando a cantare. Devo dire che non basta questo per convincermi dello show, di certo inferiore alle loro potenzialità. Voce tirata, che non convince, suoni confusi, cori non certo perfetti. Tante piccole cose, ma quando si ascolta una band come gli Edguy si fanno sentire. Per il resto uno spettacolo come san fare loro, tanti pezzi scelti tra i molti album della loro carriera (Mysteria, Navigator, Land of the miracle, Lavatory love machine, Babylon, Vain glory opera, The piper never dies, King of fools, Tears of a mandrake), tanta scenografia, tanti discorsi con il pubblico (in tedesco, impossibile capire, ma il pubblico apprezza). In ogni caso promossi, anche se di certo potevano dare di più, ma in un festival con tante band è ovvio che nascono problemi. Speriamo di apprezzarli meglio durante il prossimo tour.

Machine Head (Caterina )
L’avreste mai detto che una faccia da schiaffi, un mascalzone irriverente come Mr. Robert Flynn si potesse commuovere davanti ad una platea –numericamente mostruosa tanto da incutere timore anche ai più incalliti veterani- anziché sputar sentenze velenose come di consueto? Personalmente non avrei scommesso neanche un dollaro bucato, ma con grande entusiasmo, stupore, e una pseudo-lacrimuccia di commozione devo ammettere che è stato proprio così!!! Il baldo giovane, apparso in forma smagliante come del resto i suoi band mates, ha definito il WOA come la manifestazione più incredibile ed imponente a cui abbiano mai partecipato (!), una vera rarità insomma per lo scenario americano (sarà vero? Imparate americani, imparate.. spesso indifferenti al panorama europeo!). Da ricordare la formazione rimaneggiata, con Phil Demmel alla chitarra, vecchio amico e ex collega di Flynn nella trash band Violence.Tra sonorità trash e ferocia nu-metal, unite alla propensione per chitarre compresse e suoni groovy, la band ha ripercorso i passi storici della propria carriera (“Burn my Eyes”, “Supercharger” e il più recente “Trough the Ashes of Empire” sono stati i lavori più privilegiati). Il sound tagliente e ben reso, la rabbia di sempre ma “temprata” stavolta da un briciolo di emotività trapelata dal volto del leader (non ha smesso un attimo di sorridere, manifestando il proprio stupore per l’accoglienza ricevuta!) ci fanno sicuramente eleggere il concerto della band americana come uno dei più intensi di questa edizione del WOA. A completare i numerosi segnali di gratitudine della band verso il pubblico europeo ecco la sorpresa finale, un medley di cover dei gruppi più famosi della storia del metal: Anthrax, Pantera (poteva mancare la celeberrima “Walk”? E che impatto anselmiano!!!), Iron Maiden, Obituary…Salti, urla ed invocazioni del pubblico decisamente coinvolto ai massimi livelli hanno condito l’ora abbondante di performance senza pecche. “A new empire is rising!” Superbi.
Fra le canzoni proposte : burn my eyes, the blood the sweet the tears Davidian, old, a thousand lies, death church, declaration, crashing around you, all in your hand, defeaning silence, Imperium, left unfinished..

Stratovarius (Lele )
Quest’anno la parte della band a sorpresa spetta agli Stratovarius. Dopo gli inconvenienti degli ultimi anni, con abbandoni, litigi, e riabbracci da parte dei vari componenti del gruppo, si ripresentano sul palco del Wacken per pochissimo tempo, per presentare il loro album in uscita. Solo tre i pezzi eseguiti, Hunting high and low, Black diamond e la nuova Maniac dance. Niente male per quest’ultima, si stacca dalla corrente musicale degli ultimi anni. Decisamente più orecchiabile, massiccia con il suo tempo lento, e con l’intro di tastiera che sembra un videogioco anni ‘80. Buona la prova della band, li vedremo nel prossimo tour, se davvero sono ritornati ad essere un grande gruppo. Kotipelto sul palco grida “It was great to be back on stage”….speriamo sia vero…

Corvus Corax (Rig )
Devo dire che mi ha molto stupito vedere nella bill di un festival metal un gruppo come quello dei Corpus Corax … Ok che questo WOA è stato molto folk oriented ma quanto meno gli altri gruppi avevano delle solide basi metal ,mentre i Corpus Corax ,per chi non li conoscesse, sono un gruppo che propone musica medievale ma privi di strumenti elettrici : quindi “solo” cornamuse,flauti,percussioni …
Il tutto reso più suggestivo dalle tenebre e dalla presenza/supporto di una piccola orchestra che ha dato un tocco in più alla già eccezionale esibizione della band teutonica.
Il tutto impreziosito da un coro di almeno 30 persone.
Certo ero molto stanco ma devo dire che non mi sono risparmiato un secondo danzando e cantando come un disperato con brani quali “ Baerentanz “ e “ Skudrinka “! Ottimi !



Report a cura di Rig ap BRIG, Lele Salsa, Paolo Fumagalli e Caterina Vetrò

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